L. Nguyen – M. Bernard-Reymond

Autore: filarete Pubblicato il:

21 aprile – 10 giugno 2006
fsmgallery – Via San Zanobi 19r, Firenze

 

2Mathieu Bernard-Reymond, fotografo svizzero di origine francese premiato ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles ’05 e Loan Nguyen,anch’essa fotografa, ma di origine vietnamita – hanno approfittato di una residenza all’Istituto Francese di Firenze per riscoprire con occhi nuovi la città regina del Rinascimento.  Come risultato di questa esperienza i due artisti hanno prodotto una mostra fotografica in due spazi, l’Istituto Francese e FSM Gallery, nuovo spazio espositivo della Fondazione Studio Marangoni.

All’Istituto Francese, nel Quattrocentesco Palazzo Lenzi, Mathieu Bernard-Reymond espone “Spazio Disponibile” una serie di scatti inediti ed un video dedicati a Firenze e ai suoi dintorni: Scandicci, Fiesole, Campi Bisenzio e altri. Un lavoro che si sviluppa intorno al concetto di prospettiva e di ricostruzione paesaggistica, in cui Mathieu ci svela come Firenze e la Toscana lo abbiano affascinato per la ricchezza storica, i paesaggi e soprattutto il potere d’attrazione turistico: suo intento è stato quello di restituire una visione propria dei luoghi fiorentini, trovando ispirazione nel paesaggio, nell’ambiente e nelle impronte che l’uomo vi ha lasciato nel corso del suo passaggio.

Alla FSM Gallery sono invece ospiti entrambi gli artisti, con una selezione di opere precedenti: la mostra intitolata “Loan Nguyen –Mathieu Bernard-Reymond” permette l’interessante confronto tra i due artisti, che giungono ad un risultato apparentemente similare a partire da una tecnica fotografica opposta: alla manipolazione informatica dei lavori di lui, incentrati sul rapporto tra umanità/architettura/paesaggio e sulla elaborazione/manipolazione delle immagini, fa eco il crudo realismo di lei.

 

Mathieu Bernard-Reymond grazie agli studi classici all’Università di Storia dell’Arte di Grenoble e a quelli fotografici all’Ecole d’arts Appliqués de Vevey, ha acquisito le basi di un metodo di lavoro di tradizione classica -con contributi determinanti d’Henry Peach Robinson e di Edward Muybridge ed Etienne-Jules Marey sulle analisi del movimento nella fotografia- poi superati per confrontarsi con le problematiche attuali dei nuovi media. La manipolazione informatica gioca infatti un ruolo essenziale nella sua produzione e partecipa alla composizione dell’opera, costruendo un’ambiguità tra realtà e finzione che può sconcertare lo spettatore. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dal processo tecnico: è la fotografia, soprattutto la fotografia come possibilità di fissare il momento che sfugge, l’essenza delle sue opere.

Loan Nguyen nata nel 1977 in Svizzera si è diplomata all’Ecole d’Arts Appliqués de Vevey (1997-2000) e ha fatto workshop con Arnaud Claass, Joan Fontcuberta, Nicholas Nixon, Arno R. Minkkinen, Mario Cresci, Ann Mandelbaum, Sarah Moon, Jim Goldberg, Helmut Newton, Nicolas Faure, Luc Ches, Pierre Radisic, Ralph Gibson, Patrick Tosani, Christophe Brandt, Gladys. Esposizioni personali: Galerie Esther Woerdehoff (Parigi, 2005), Galerie Herrmann & Wagner (Berlino, 2005), Galerie Basta (Losanna, 2005), Galerie Partikel, (Lucerna 2004), Espace “L’entretemps”, Le Bon Marché (Parigi 2004), “10 designers”, Festival International des Arts de la Mode de Hyères, (Hyères, 2004). Collettive in: Svizzera, Germania, e Francia (Rencontres Internationales de la Photographie de Arles, Paris Photo), sue foto sono state pubblicate su Vogue (Francia), Elle (Francia), Photo News (Germania), ecc. Il suo sito è www.madameloan.com