Inizio:
06.12.2022 18:00

Fine:
06.01.2023 18:00

 

MANNEQUIN – MOSTRA FOTOGRAFICA DI ARKO DATTO

In collaborazione con RIVER TO RIVER FLORENCE INDIAN FILM FESTIVAL!

 

IL MIO MANICHINO SARÀ A CASA QUANDO RITORNO
Nel ricordo affettuoso della notte che era In attesa del buio che attende

Dopo le fatiche del giorno, la notte è il momento in cui la vita trova la sua espressione più profonda, più vera e più intensa. Coprendo un arco di quattro anni, MANNEQUIN presenta un ritratto della notte indiana ed è il primo capitolo di una trilogia esistenziale sulla notte, la vita notturna e lo spazio notturno: tre elementi essenziali che esistono sia in un’armonia riluttante che in un confronto brutale.

MANNEQUIN è nato nei primi giorni del 2014, appena pochi mesi prima che gli estremisti indù prendessero il controllo del Paese. Guardando indietro a quest’opera oggi, trovo segni premonitori delle cose a venire, la scrittura distesa attraverso i paesaggi irti della notte: camion rotti, case in fiamme, bambini avvolti nel velo, nascite violente, mucche morte, uomini mascherati, pazzi, uomini senza armi, intimità furtive, manichini fatiscenti di dèi di un tempo: scorci sui simboli che sarebbero presto diventati emblematici dell’India di oggi.

Un’India in cui i sentimenti indù di destra vengono confusi con il nazionalismo, dove i vigilantes delle mucche linciano musulmani e Dalit sospettati di mangiare carne bovina o di contrabbandare mucche, dove squadre anti-Romeo assaltano coppie interreligiose e intercasta, dove le madri pregano i figli di lasciare i loro taqiyah a casa e dove Facebook e Whatsapp sono usati per diffondere odio, isteria e paranoia. L’India oggi è in guerra con se stessa, un paese determinato a sterminare le sue minoranze, i suoi vulnerabili e senza diritti.

L’intolleranza, il terrore e lo scontro di civiltà risuonano universalmente attraverso culture e continenti come le forze che stanno plasmando il mondo di oggi. La promessa della tecnologia di un mondo unito di comprensione e interconnessione va in pezzi mentre non riusciamo a sentire le reciproche suppliche nel vortice sempre più ampio.
Il sole tramontò prima che ce ne rendessimo conto. Il fascismo non è vicino. È adesso. E la notte è lunga.

 

Arko Datto è un artista, educatore e curatore di Calcutta, in India. Incorporando fotografia, video e installazioni artistiche nella sua pratica, esplora le questioni che circondano l’immagine nell’era digitale, svolgendo contemporaneamente il ruolo di osservatore e commentatore di questioni critiche contemporanee.

I suoi progetti personali a lungo termine, saggi visivi e commissioni sono stati pubblicati su TIME, National Geographic, NEWSWEEK, The New Yorker, The Atlantic, Washington Post, Internazionale, D La Repubblica, tra gli altri. Ha ricevuto sovvenzioni da Prince Claus Fund, The National Geographic Society, IDFA Bertha Fund, Pulitzer Center for Crisis Reporting per i suoi progetti. Il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo in sedi tra cui l’OFS Museum, Hamburger Bahnhof, Museum für Angewandte Kunst, Galleri Image, Unseen Amsterdam, Photo London, tra gli altri.

Ha pubblicato 3 libri fotografici: PIK-NIK (Edizioni Le bec en l’air, 2018), MANNEQUIN (Edizioni L’artiere, 2018), SNAKEFIRE (Edizioni L’artiere, 2021). Datto è stato un artista residente in programmi tra cui Light Work, Camargo Foundation, Docking Station e Rimbun Dahan. Ha co-curato la Chennai Photo Biennale 2021 ed è rappresentato dalla East Wing Gallery, Doha.

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